Venezia: la Guardia di Finanza svela una maxievasione fiscale. Sei persone denunciate

Militari della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza di Venezia ha scoperto una maxi evasione fiscale per decine di milioni di euro. L’operazione è stata chiamata “Triangolo delle Bermuda” e vede coinvolto un gruppo armatoriale veneziano con sede a Mestre. Le navi sparivano fiscalmente nel nulla, perché il gruppo le assegnava a nove società collocate fittiziamente all’estero. E così erano sottratti allo Stato basi imponibili Ires per oltre 56 milioni di euro e Irap per oltre 42,5 milioni.

Le Fiamme Gialle hanno così denunciato sei persone per aver eseguito alienazioni simulate e altre frodi per sottrarsi al pagamento delle imposte, pari a circa 30 milioni. Il gruppo, spiegano le fiamme gialle, opera nel trasporto marittimo di prodotti petrolchimici sotto forma di gas liquefatti. È composto da una società armatoriale e da numerosi altri “soggetti giuridici” – come sono stati definiti dai finanzieri – proprietari della flotta, che attualmente comprende dieci navi Lpg Tanker-Crude Oil Tanker.

Secondo l’accusa, i gestori del gruppo hanno eseguito una complessa ristrutturazione societaria, creando un sistema di ‘scatole cinesi’ in territori off shore attraverso il progressivo depauperamento delle società italiane indebitate verso l’erario (iscrizioni a ruolo per 30 milioni di euro) ed enti previdenziali e assistenziali (contributi Ipsema per 2,5 milioni). Le motonavi gasiere sono state trasferite su società appositamente costituite in paesi a fiscalità privilegiata, come le Isole Marshall e Madeira: mentre le realtà spogliate del proprio patrimonio sono state trasferite nei paradisi fiscali delle Isole Vergini britanniche e a Panama.

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