VENEZIA – Quello del gondoliere è da considerarsi lavoro usurante: tutto l’anno in piedi, esposti alle intemperie, a vogare con una barca da 500 chili. Ugo Bergamo, assessore ai Trasporti del Comune di Venezia, valuta fondata la richiesta, inserita in un atto di indirizzo approvato il 3 novembre dalla giunta, al fine di annoverare la professione del gondoliere tra quelle usuranti.
Bergamo si è prontamente attivato per vedere se è possibile ottenere questo riconoscimento dall’Inps e dal Ministero del lavoro. “È vero, i gondolieri sono sottoposti per tutta la vita ad uno sforzo fisico non indifferente e costante – ha confermato l’assessore Bergamo – il servizio che offrono viene svolto con il bello e il cattivo tempo, è fatto quindi in condizioni di grande esposizione fisica”.
Da queste considerazioni è nato l’atto di indirizzo: “Sono trent’anni che dico che il nostro è un mestiere usurante – racconta uno degli anziani di Piazza San Marco, Antonio Silvestri – lavoriamo anche 16 ore al giorno all’ aria aperta, con sole, pioggia, vento o acqua alta, gambe e braccia a prora esposte all’umidità e ad una sollecitazione continua, uno sforzo accresciuto enormemente dal moto ondoso causato dai mezzi a motore. È il corpo stesso a far leva e perno tra la forza dell’acqua e un’ imbarcazione lunga undici metri che pesa sui 500 chili. Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo problemi alle articolazioni: chi alle ginocchia, chi alla muscolatura, ai polsi, con differenti tipi di artrite e periartrite”.