Si è tolto la vita, impiccandosi, per aver perso 8 mila euro al videopoker. È la drammatica storia di un uomi di 63 anni, residente a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia.
L’uomo in paese era conosciuto, stimato dai suoi concittadini. Aveva un solo vizio, il gioco d’azzardo. In quelle macchinette, i videopoker, aveva speso molti, troppi euro. Soldi risparmiati con parsimonia, bruciati nel sogno di una vincita che non è mai arrivata.
I figli dell’uomo, nei giorni scorsi, avevano scoperto l’ammontare della cifra persa dal padre, poi piccolo diverbio, una normale discussione di famiglia e la faccenda sembrava essersi chiusa lì. E invece, martedì sera, intorno alle 20.30, l’uomo ha deciso di farla finita. Ha preso una corda e si è impiccato nel garage dei suoceri senza lasciare tracce, non una lettera, non un biglietto per giustificare l’estremo gesto.
Il cadavere è stato scoperto dai figli dell’uomo, accorsi al richiamo della mamma che, al ritorno dal lavoro, non aveva trovato come al solito il marito. Martedì a mezzogiorno i due coniugi, come di consueto, avevano pranzato insieme e appena terminato il pranzo lei si era recata al lavoro. Al suo ritorno, la moglie con grande sorpresa ha trovato la cucina come l’aveva lasciata. Ha iniziato a chiamare il marito ma inutilmente. Non ricevendo risposta, ha avvertito i figli che subito sono accorsi notando la porta del garage dei nonni leggermente aperta.
Subito dopo sono giunti i carabinieri e l’ambulanza dell’ospedale di Mirano. Le forze dell’ordine e la Procura, ultimate le indagini, non hanno invece avuto dubbi sulle cause dell’estremo gesto tanto che non è stata disposta nemmeno l’autopsia sul corpo: la salma è già a disposizione dei famigliari per il funerale.
