La prostituzione è il mestiere più antico del mondo, il più adattabile a luoghi e condizioni diverse. E se nel 1958, con la legge Merlin, le lucciole si sono spostate dalle case chiuse alle strade, ora, con l’aumento dei controlli, stanno migrando di nuovo negli appartamenti. Nel Sandonatese, in provincia di Venezia, si è calcolato che sono oltre 100 le ragazze che dai marciapiedi sono passate alla “professione” al chiuso.
Oltre alla stagione, che spinge le ragazze a rifugiarsi in posti caldi, è l’incremento delle perquisizioni nei locali notturni che ha incentivato lo spostamento delle prestazioni negli appartamenti. Secondo una stima delle forze dell’ordine e dei Comuni, gli introiti dello sfruttamento della “libera professione” in questo territorio ammonterebbe a circa 10 milioni di euro all’anno. L’industria più florida che non conosce il significato della parola crisi.
Arrivate soprattutto dai paesi dell’Est, le ragazze vengono accolte dai protettori che inizialmente le ospitano, ma poi sono costrette a sostenere affitti che arrivano anche ai 700-1.000 euro al mese, con la complicità di padroni di casa che, in cambio, non fanno troppe domande. Ma nei condomini ormai la gente comincia ad essere stanca del via vai di clienti a tutte le ore del giorno e della notte.
Tra San Donà e Noventa i carabinieri hanno recentemente fatto irruzione in due appartamenti utilizzati da prostitute. Le ragazze avevano un centinaio di clienti fissi: sui cellulari sono stati ritrovati nomi, numeri di telefono e addirittura la tariffa che praticavano per ogni singolo caso. Il prezzo andava dai 30 ai 200 euro, a seconda della prestazione, ma le lucciole erano costrette a cederne la metà alle sfruttatrici, due colombiane arrestate dalle forze dell’ordine.
Professionisti, architetti, avvocati, commercialisti, ma anche operai, impiegati, disoccupati. Leggendo la lista dei clienti delle due prostitute, ne esce un interessante spaccato dell’Italia. Ad essere “rappresentate” non solo tutte le categorie professionali (a ciascuna delle quali veniva applicata una tariffa a seconda del prestigio) ma anche tutte le fasce d’età, dai 20 ai 60 anni. Regine delle strade e degli appartamenti, le lucciole di oggi devono soddisfare tutte le voglie dei clienti, dalla più estrema alla più trasgressiva, ma anche fare due chiacchiere come si farebbe da un analista.
*Scuola di Giornalismo Luiss
