Lo zio del piccolo Matias, il bambino di 10 anni ucciso dal padre Mirko Tomkow nella sua casa a Vetralla (Viterbo), ha fatto irruzione all’ospedale di Belcolle per tentare di uccidere il cognato. Secondo quanto emerso, Ubaldo Marcelli si è presentato con un coltello in mano, chiedendo a tutti dove fosse l’indagato. L’uomo è stato fermato dai carabinieri, sedato e ricoverato in stato di shock.
Mirko Tomkow si trova agli arresti, piantonato dai carabinieri nel reparto di Belcolle dove ci sono i detenuti con problemi di salute. Proprio il tempestivo intervento dei militari, ha fatto sì che la situazione non degenerasse. Ubaldo Marcelli è stato denunciato per porto abusivo di arma da taglio.
Ubaldo Marcelli ha fatto irruzione nell’ospedale armato di coltello, con l’intenzione di vendicarsi. “Ditemi dov’è che lo ammazzo. Quel delinquente non merita di vivere”. Lo zio di Matias è stato subito fermato da un operatore sanitario che lo ha bloccato con un bastone. Immediato, poi, l’intervento dei carabinieri. Ad aiutare l’operatore sanitario, inoltre, è stato una guardia giurata in servizio in ospedale.
Sabato 20 novembre è stato celebrato nella chiesa di Santa Maria del Soccorso, a Cura di Vetralla, il funerale del piccolo Matias davanti a centinaia le persone tra cui tanti compagni di scuola del bambino ucciso. Alla fine delle esequie sono stati lanciati in aria decine di palloncini gialli con il nome delle bambine e dei bambini che avevano conosciuto Matias.