Non stuzzicate le mogli detectives, sono capaci di smascherare anche i videopoker truccati. Tutto nasce da conti correnti familiari prosciugati, le consorti si insospettiscono e cominciano a investigare. La scoperta è più sconvolgente di quanto sembra: i mariti giocano ai videopoker e puntano parecchio, ma non vincono mai o quasi.
Le donne si rivolgono alla guardia di finanza di Viareggio che scopre macchinette truccate. Scattano le denunce che portano al sequestro di otto videogiochi e alla denuncia dei gestori delle macchinette e dei titolari dei due locali dove erano state installate. Dall’ inizio dell’ anno, al comando della guardia di finanza di Viareggio sono state almeno sette le mogli preoccupate che hanno segnalato il fenomeno.
E’ stato accertato che i giocatori, impiegati e operai, arrivavano in media a giocare 200 euro al giorno, ma c’è stato anche chi puntava fino a mille. I militari, raccolte le lamentele delle donne impoverite dalle scommesse sfortunate dei mariti e degli stessi giocatori, si sono insospettiti e hanno messo sotto controllo tanti videogiochi in Versilia e così hanno scoperto che in un circolo ricreativo e in un bar della Darsena di Viareggio gli apparecchi installati erano ‘truccati’.
Le combinazioni vincenti, scarse e di poca entità , venivano determinate casualmente dagli stessi apparecchi e non in base ai programmi regolari che le macchine hanno normalmente. Ai titolari dei locali e ai gestori dei videogiochi sono state inflitte sanzioni amministrative di oltre 60 mila euro.
