La notizia era stata data il 18 giugno scorso, ma solo ora si è scoperto che l’uomo è un prete che ha denunciato da solo il presunto ricatto perpetrato dalla Ristic. La donna, accusata di truffa, estorsione e sostituzione di persona, (si era spacciata per cittadina slovacca), nega che l’estorsione e dice che il religioso pagava tutto: «Quei soldi servivano per pagare le prestazioni sessuali, non era un ricatto».
Secondo quanto scrive il Corriere del Veneto i soldi «sarebbero stati prelevati dalla cassa dell’ordine a cui il frate aveva libero accesso. In totale alla donna sono stati elargiti, secondo la denuncia del religioso, 50 mila euro» dopo averlo impietosito facendogli credere che il padre, in Serbia, doveva essere operato al cuore.