Venne tradito, portò il rivale in piazza, lo picchiò e lo lasciò in mutande

Scoperto il tradimento ha attirato il rivale in un piazzale frequentato dalle coppiette e una volta strappata la confessione lo ha riempito di botte e abbandonato in mutande in piena notte. La vicenda, approdata al tribunale di Bergamo, si è conclusa con una condanna a un anno e 3mila euro di risarcimento per sequestro di persona e lesioni.

La vicenda risale all’ottobre 2006, quando il 26enne muratore di Clusone è venuto a sapere dai soliti amici del bar sport che la sua fidanzata (ormai ex) aveva un amante, con tanto di nome e residenza. Lui l’ha scovato e gli ha chiesto conto delle voci. L’altro ha negato, spiegando che conviveva felicemente. Il muratore lo ha lasciato andare, ma ha tenuto d’occhio la fidanzata. E quando si è convinto che le voci dicevano la verità, è passato all’azione.

Ha convocato il rivale alla mezzanotte di un venerdì, lo ha fatto salire in auto e lo ha portato nei pressi del laghetto di Piario, luogo d’appuntamento delle coppiette della zona. Il tradito ha attivato il cellulare per registrare la conversazione, convinto che gli potesse servire (senza aspettarsi che sarebbe poi stata fatta sentire in un tribunale) e ha messo alle strette il rivale. Ottenuta la  confessione si è scatenato, prima prendendo l’altro a sberle e sfidandolo: “Dai, reagisci”. Poi lo ha trascinato giù dell’auto, lo ha preso a calci nelle parti basse, gli ha strappato di dosso i pantaloni e se n’è andato urlando: “Adesso voglio vedere cosa dirai alla tua convivente”.

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Alessandro Avico