
Vigili Roma, turni e straordinari: facciamo un po' di chiarezza. Ci scrive una lettrice FOTO ANSA
In merito agli articoli pubblicati da alcuni giornali sui vigili di Roma, i turni, gli straordinari e le retribuzioni, ci scrive una nostra lettrice per fare un po’ di chiarezza. Vi riportiamo integralmente la sua lettera.
“Gentile redazione di Blitz,
vi scrivo perché vorrei che venisse fatta chiarezza riguardo ad alcune informazioni fuorvianti che sono state fornite recentemente da alcuni quotidiani nazionali, di cui non voglio fare i nomi per evitare di dargli visibilità, e senza che queste informazioni siano state in alcun modo verificate.
Mi riferisco alle recenti “informazioni” riguardanti il corpo di polizia locale di Roma, tra i più bersagliati e oggetto di articoli al vetriolo pubblicati dalle testate in questione. Premetto che non sono un membro dei vigili, non ho mai lavorato come tale, e, come molti, non conoscevo da vicino la situazione di chi opera in questo settore. In pratica, ne ignoravo competenze, mansioni, ruoli, limiti e quant’altro. Semplicemente sono la compagna di uno di quelli che vengono ancora impropriamente definiti vigili o spesso, con toni canzonatori e squalificanti, “pizzardoni”.
Ho deciso di scrivervi, sperando che mi pubblichiate, perché il corpo di polizia locale di Roma è oggetto di una sistematica campagna di disinformazione a scopi politici, per colpire ora questo e ora quell’avversario che si ritrova a ricoprire la carica di sindaco della Capitale. Campagne denigratorie in piena regola condotte a spese di lavoratori che ogni giorno, nonostante tutte le mancanze amministrative e strutturali, provano a garantire un servizio efficiente al limite delle loro possibilità ed effettive competenze.
È stato scritto che gli agenti di polizia locale lavorerebbero dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica sarebbero liberi e, quindi, se lavorano lo fanno SEMPRE di straordinario. Niente di più falso. Gli agenti di polizia locale lavorano a turni e questi turni possono capitare anche di sabato e di domenica, nello specifico il mio compagno lavora di ordinario almeno 2 weekend al mese.
Senza contare l’assurdità riguardo all’importo pagato per gli straordinari che, secondo i medesimi articoli, varierebbe in base al grado di istruzione dell’agente e non, come invece accade, in base al ruolo e al turno di straordinario (varia se lo straordinario è diurno, festivo o notturno, come accade anche per altre categorie, guarda un po’).
I turni poi spesso sono qualcosa di massacrante. Forse non tutti sanno che gli agenti di polizia locale lavorano anche la notte e, quando fanno il turno notturno, la mattina si sono già fatti almeno 7 ore e 12 minuti di lavoro, dalle 6.48 alle 14.00 se va bene, perché se accade un imprevisto e il servizio lo richiede possono tirare avanti fino alle 15.00/16.00 per poi tornare a casa e riattaccare 7 ore dopo per fare il turno notturno che, in caso di incidenti può protrarsi ben oltre le 7 ore e 12 minuti, soprattutto se si tratta di incidenti mortali.
Tra l’altro, i nuovi assunti vengono mandati in strada con pochissime ore di formazione che, oltretutto, qualcuno vorrebbe ridurre ulteriormente se non eliminare definitivamente, perché considerate inutili. E questo è un altro punto dolente su cui gradirei che politici come Calenda, ma non solo, si soffermassero, prima di accanirsi sparando a zero su dei lavoratori a cui sono richieste mansioni che dovrebbero esulare dalle loro competenze, visto che non gli vengono fornite neppure le opportune nozioni né gli adeguati strumenti.
Marino viene indicato come l’unico sindaco ad aver cercato di portare ordine nel caos del corpo di polizia locale di Roma, ma molti ignorano, che la rotazione che era stata proposta avrebbe portato un agente impegnato fino al giorno prima alla viabilità a svolgere attività totalmente estranee a quel ruolo e, sempre, senza fornire corsi di aggiornamento o altro. Per intenderci, semplificando, è come se pretendessi che un docente delle medie o del liceo che ha insegnato italiano per 10 anni, tenga improvvisamente lezioni di matematica. Cosa potranno mai imparare gli studenti da un docente che è totalmente all’oscuro della materia? Senza contare che il periodo necessario a far acquisire le competenze di base per svolgere al meglio le nuove mansioni andrebbe a scapito dell’efficienza del servizio erogato ai cittadini. Non mi sembra il modo più adatto per garantire un servizio migliore alla città.
Sempre nei suddetti articoli, si parla di migliaia di ore di straordinario ed è vero, molti agenti di polizia locale sono costretti a coprire turni altrimenti scoperti per mancanza di personale. Inoltre, il corpo, oltre ad essere notevolmente sottodimensionato, è costituito da persone che, vuoi per motivi di anzianità vuoi per ragioni di salute, non possono stare per strada perché non viene fissato un limite di età per chi accede ai concorsi. Se si vuole garantire l’efficienza del servizio in strada ed è ovvio che debbano essere fissati dei limiti fisici e di età per poterlo fare, altrimenti è chiaro che ci saranno vuoti che andranno colmati da altri. Virginia Raggi introdusse le prove fisiche per poter quantomeno verificare che chi sarà destinato a fare servizio su strada riesca a sostenerlo. Quelle prove sono state eliminate a seguito del Covid e non ancora reintrodotte a scapito del servizio in strada.
Infine, si scrive che non ci sono agenti di polizia locale in strada o che è difficilissimo reperirli, parzialmente vero. Non è l’agente a stabilire che turno fare e dove andare, ma sono gli uffici del personale a decidere chi fa cosa, dove e quando. Un corpo sottodimensionato e per di più costituito da individui non in grado di sostenere il servizio in strada, è ovvio che non possa garantire una copertura sufficiente di una città che ha un’estensione territoriale enorme.
Mi chiedo a chi esattamente giovi questo modo di fare informazione. Di certo non ai cittadini né, ovviamente, agli agenti del corpo, alimentando un rapporto di già difficile gestione per questi ultimi e aizzando i primi nei confronti di chi lavora in strada cercando di garantire un servizio di minima efficienza, nonostante tutti i problemi in cui versa il corpo a cominciare dalle sedi fatiscenti nelle quali sono ubicati i gruppi, la mancanza di personale e di formazione o di corsi di aggiornamento.
Spero che chiunque si sia preso il disturbo di leggere fino alla fine, la prossima volta che incontrerà un agente di polizia locale gli mostri quel minimo di rispetto che, a quanto pare, né i politici che vorrebbero governarli né i giornalisti che dovrebbero informarli correttamente (non tutti per fortuna), sono capaci di mostrare, e provi ad andare al di là delle calunnie e dei pregiudizi”.
