
CATANIA – Un anno di pena sospesa, che quindi non si tradurrĂ in misure restrittive come il carcere o i domiciliari, e 9mila euro in tutto. E’ stato condannato il commercialista Vincenzo La Rosa di Catania: ritenuto colpevole di aver piazzato nel bagno dell’ufficio una penna-telecamere per spiare le sue dipendenti. Il giudice ha previsto che dovrĂ pagare 1500 euro per ognuna delle sei donne che si sono costituite parte civile.
Il pm aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione e 300 euro di multa per il professionista per “interferenze illecite nella vita privata” aggravata dall’abuso di relazioni d’ufficio. L’uomo si è proclamato innocente, dicendo di essere estraneo alla vicenda. Ha spiegato che era fuori sede per un convegno il giorno della scoperta della penna-telecamera. Nel suo computer la polizia non ha trovato il software dell’applicazione per utilizzare la penna-telecamera, ovvero il programma per guardare le immagini registrate. Il suo legale, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, ha annunciato l’intenzione di ricorrere in appello.Â
