Nei giorni scorsi, infatti, la ditta aveva inoltrato domanda di messa in mobilità dei nove dipendenti. In un biglietto indirizzato alla madre il giovane suicida chiede perdono, ma non aggiunge altro. A trovare il cadavere, in un locale in uso alla cooperativa Tecnodrink in via Cervinia, è stato uno dei soci della stessa, che fino a poco tempo fa installava spillatori per birra per il gruppo danese Carlsberg.
Dall’inizio dell’anno il gruppo Carlsberg aveva interrotto il rapporto di lavoro con tutte le piccole cooperative che in Italia installavano gli spillatori, passando a un unico appalto con il gruppo Coca Cola. La Tecnodrink, così, si era trovata senza il suo unico committente e i suoi sette lavoratori, tra dipendenti e soci, erano rimasti senza stipendio.
Da qualche tempo il ragazzo aveva manifestato cattivo umore per la situazione. Fino al gesto di disperazione messo in atto stamattina. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.