Non volevano più andare a scuola ma nessuno sapeva perché. Alcuni bambini della classe terza nella scuola elementare Giovanni XIII, a Treviso, avevano cominciato a puntare i piedi sull’uscio di casa e a fissare i genitori con paura e angoscia, rifiutandosi categoricamente di uscire per andare in classe. Il motivo è venuto fuori poco alla volta, dalle testimonianze sussurrate in presidenza dai bambini spaventati. Testimonianze sempre più frequenti, che puntavano tutte allo stesso indirizzo: il nuovo maestro terrorizzava la classe.
A.M., trentacinque anni, era supplente ormai da diversi mesi. Di origini siciliane, l’uomo aveva preso servizio a ottobre per sostituire la docente titolare delle materie di storia, geografia e italiano.
I suoi metodi però lasciavano molto a desiderare, e i primi ad accorgersi che qualcosa non quadrava sono stati proprio i genitori dei bambini, insospettiti dai compiti corretti in modo anomalo, sbrigativo e superficiale. Poi sono cominciati i pianti, le grida, le assenze prolungate dei figli. E infine le confessioni in presidenza: uno degli alunni sarebbe stato sbattuto con violenza contro un muro, un altro portato di peso fuori dalla classe.
Alle violenze fisiche si univa inoltre tutta una serie di torture psicologiche, che vanno dalla presa in giro prolungata alle minacce esplicite di ritorsione nel caso in cui la vicenda fosse trapelata.
L’insegnante è stato sospeso e adesso tutta la vicenda è passato in mano alla procura di Treviso.
Scuola di giornalismo Luiss
