ROMA – “Vittorio Sgarbi è un maleducato”. Anzi di più: “E’ tra i più maleducati d’Italia”. A dirlo è un uomo che con il critico d’arte ha parecchio a che fare, il suo avvocato Giampaolo Cicconi. E dare del maleducato al suo cliente è stato un modo per difenderlo e provare a evitargli una condanna che invece è arrivata.
Secondo l’avvocato Cicconi il suo cliente “è un maleducato, forse tra i più maleducati d’Italia, ma non è un violento e se viene portato alla calma, ragiona”. Ammettere la maleducazione, quindi, per negare la violenza. Non è basato. Sgarbi per quelle offese ai carabinieri che controllavano gli accessi a Expo si è beccato cinque mesi. Anche per resistenza a pubblico ufficiale.
Scrive l’Ansa che il processo nasce da un diverbio, avvenuto il 22 maggio 2015, davanti all’ingresso ‘cargo 6′ dell’Expo di Milano, quando il critico ferrarese e il suo autista arrivarono in macchina “contromano” e senza l’accredito, in occasione dell’inaugurazione della mostra ‘Il tesoro d’Italia’ curata dallo stesso Sgarbi. L’ex parlamentare, prosegue l’Ansa, si sarebbe rivolto con frasi ingiuriose ai militari, che si erano avvicinati al varco dell’esposizione da cui i vigilanti della sicurezza privata non volevano lasciarlo passare. Inoltre, secondo l’accusa, a conclusione della lite, l’ex sindaco di Salemi avrebbe anche “istigato” l’autista “a proseguire la marcia forzando volontariamente il blocco”, costringendo un carabiniere ad indietreggiare per non essere investito.
Il difensore Giampaolo Cicconi, nell’udienza di giovedì 22 settembre, ha detto che Sgarbi, nei giorni precedenti al diverbio, aveva persino provato a instaurare un rapporto di amicizia con gli addetti alla sicurezza, invitandoli ad andare a vedere “i capolavori” della mostra a cui aveva lavorato per due mesi “per fare grande l’Italia”.