
NAPOLI – Il rischio vulcanico per l’area dei Campi Flegrei resta alto e entro fine luglio sarĂ pronto il piano di sgombero delle aree a rischio, da Napoli a Posillipo e Chiaia. A dare l’annuncio è Edoardo Cosenza, assessore alla protezione civile della Regione Campania, durante un convegno “Il rischio sismico nell’area vesuviana e flegrea” organizzato dal sindacato dei geologi e dalla Confprofessioni.
L’assessore Cosenza ha detto:
“Il piano di evacuazione dei Campi Flegrei è nella fase finale di discussione della Commissione grandi rischi, protezione civile e Regione Campania. Stiamo definendo gli ultimi dettagli. Lo scenario dei Campi Flegrei è reso complicato dal fatto che la bocca eruttiva storicamente si è aperta in posti molto diversi, mentre sul Vesuvio è piĂ¹ nota”.
La storia degli ultimi 4.000 anni, prosegue Cosenza, indica che
”è possibile, non probabile, che si apra una bocca eruttiva spostata piĂ¹ verso Fuorigrotta. Per questo sicuramente ci sarĂ un’estensione di zona rossa ad altre parti di Napoli che, oltre a Agnano, Bagnoli e Fuorigrotta, comprenda anche Posillipo e parti o tutta Chiaia”.
Il piano di sgombero è in fase di elaborazione, ma come sottolinea Giuseppe Luongo, ex direttore dell’osservatorio vesuviano e attuale presidente del sindacato dei geologi, sottolinea che se avvenisse un’eruzione ai Campi Flegrei, anche il centro di Napoli sarebbe a rischio:
“Se avvenisse un’eruzione ai Campi Flegrei, Napoli sarebbe dentro e quindi dobbiamo prepararci al fatto che anche il centro sarebbe coinvolto. Il Vesuvio potrebbe produrre molti meno danni alla cittĂ di Napoli rispetto a quanto ne potrebbe produrrebbe un’eruzione dei Campi Flegrei”.
Luongo, intervenuto al convegno, ha spiegato:
“Negli ultimi anni c’è stata accelerazione in positivo della mitigazione del rischio vulcanico. Questo è importante anche perchĂ© nell’area vesuviana si puĂ² mitigare il rischio invece di dire che non bisogna piĂ¹ viverci. In piĂ¹ bisogna ricordare che non è che si fanno i piani di protezione civile perchĂ© abbiamo un’eruzione alle porte”.
L’assessore Cosenza, invece, ha ricordato che sul rischio Vesuvio
“le vie di fuga principali sono giĂ finanziate. La terza corsia tra Napoli e Angri sarĂ pronta entro fine anno o forse qualche mese prima. Sulla statale 268 del Vesuvio, che è importante anche per la vita di tutti giorni delle popolazioni, si lavora su tre lotti: uno finanziato con fondi europei che prevede la saldatura della statale 268 con uno svincolo ad Angri e sarĂ finito entro il 2015. Poi ci sono altri due lotti finanziati che andranno a completare il grande anello intorno al Vesuvio”.
