Si cerca Yara come ”una persona scomparsa e lo si farà ”fino a quando la riporteremo a casa”. I volontari che per il diciottesimo giorno setacciano i campi alla ricerca della ragazzina scomparsa non perdono la speranza e del loro sentimento si rende interprete il sindaco di Brembate, il paese da cui sembra svanita nel nulla, Diego Locatelli.
Parallelamente, le indagini proseguono senza escludere nessuna pista, mentre dettagli significativi potrebbe rivelarsi l’ora in cui il telefonino della ragazza si è spento: le 18 e 55 di quel 26 novembre e la cella a cui si è agganciato, quella della stessa Brembate. Significa che la ragazza poteva essere ancora nei pressi quando qualcuno l’ha presa, forse qualcuno che la conosceva, e l’attendeva vicino al centro sportivo in cui era solita fare gli allenamenti di ginnastica artistica.
Carabinieri e agenti della Questura proseguono senza sosta escludendo via via piste che si rivelano evanescenti, valutando quali tra gli elementi possano portare verso quella giusta. Speranza potrebbe venire dalle migliaia di telefonate che si sono agganciate quel giorno alla cella di Brembate, mentre c’è da valutare la testimonianza delle persone che hanno visto la ragazzina uscire dalla palestra per verificare i tempi del percorso del suo cellulare che si sarebbe spento nel territorio di Brembate e non il quello di Mapello, dove si trova il cantiere per la costruzione di un centro commerciale in cui i cani hanno trovato tracce di Yara, anche se non si esclude che queste tracce possano appartenere ai giorni precedenti.
Sullo sfondo la Citroen rossa che uno dei testimoni avrebbe visto. Il sindaco di Brembate oggi ha dato un’idea di come funzionano le ricerche che sono eseguite su impulso delle autorità competenti, ovvero carabinieri e polizia. Ogni giorno, nel campo base dell’ex colonia dei vigili del fuoco, volontari della protezione civile, con gli investigatori, analizzano gli elementi raccolti nella giornata precedenti e si individuano possibili zone dove poter cercare: oggi i campi intorno a Dalmine e Zingonia, a una decina di chilometri da Brembate. ”Prima abbiamo controllato le zone piu’ vicine, ora i controlli sono a piu’ vasto raggio. Ogni volontario ha su di sé un sensore che raccoglie impulsi che poi sono elaborati e analizzati da un computer.
”State vedendo ricerche di una persona scomparsa – ha ribadito – perché si tratta di questo”. Il Natale a Brembate sarà festeggiato come ogni anno: le stesse luminarie di sempre, confermata anche la festa del nonno e del nipote che si tiene il 19 dicembre in paese. Ogni iniziativa è stabilita con il consenso dei famigliari di Yara. Perche’ il sindaco e tutti i brembatesi lavoreranno ”per riportarla a casa per Natale”.