
BERGAMO – “Ho visto un uomo molto somigliante a Bossetti – dice Basilio Scotti, un pensionato bergamasco intervistato da Giallo – nel campo di Chignolo d’Isola, dove qualche mese prima era stato ritrovato il cadavere di Yara Gambirasio. Era insieme alla moglie e ai loro tre figli”. In quel campo il 26 febbraio del 2011 fu ritrovato il corpo di Yara Gambirasio. Per l’omicidio della tredicenne รจ accusato Massimo Giuseppe Bossetti, un carpentiere di Mapello.
Era la fine di settembre 2011 e Basilio si recรฒ in quel campo per dire una preghiera: “Arrivato all’entrata del campo – racconta il pensionato a Giallo – La mia attenzione fu attirata da un’auto modello station wagon di colore grigio, dalla quale uscรฌ un’intera famiglia (…) La donna si avvicinรฒ con i piccoli a una fotografia di Yara, ma rimasero in quel punto per pochissimo tempo perchรฉ i bambini facevano i capricci (…) Mi colpรฌ molto un suo gesto: si piegรฒ e con la mano sfiorรฒ il terreno, poi si rialzรฒ. A quel punto incrociai il suo sguardo e gli dissi: Chissร chi รจ stato, chissร se lo prenderanno mai. Lui, allora, si girรฒ verso di me e senza dire nulla fece un sorriso beffardo, un sorriso che non dimenticherรฒ mai perchรฉ mi lasciรฒ di ghiaccio (…) Quando poi, quasi tre anni dopo, scoprii dalla televisione e dai giornali che avevano arrestato massimo bossetti, e vidi le sue fotografie, mi si raggelรฒ il sangue nelle vene: e se quell’uomo che incontrati a Chignolo fosse proprio Bossetti?”.



















