PARMA – Una nuova pista è stata individuata dal Dna nel caso di omicidio di Yara Gambirasio. I Ris di Parma hanno isolato un profilo genetico “interessante”, come afferma il Corriere della Sera, che contiene il 50 per cento di particelle compatibili con il dna isolato dal cadavere della piccola Yara, uccisa a Brembate Sopra il 26 novembre 2010. Il dna, uno dei 13 mila campioni raccolti nel bergamasco, apparterrebbe dunque ad un familare dell’assassino, e costituisce un punto di partenza nelle indagini, che si stringono attorno ai parenti dal Dna simile a quello di riferimento.
Il Corriere sottolinea come la cautela sulla nuova pista sia necessaria, dato che gli inquirenti lo scorso novembre 2011 hanno visto sfumare una pista simile. Il ceppo familiare infatti potrebbe essere sbagliato. La “firma” di una famiglia, spiega il Corriere, è determinata dal cromosoma Y che si trasmette solo in linea paterna tra maschi, infatti il corredo genetico maschile è XY, mentre quello femminile è costituito dai cromosomi XX. Generalmente la Y indica un determinato ceppo familiare: padri, figli, fratellastri, zii o cugini. Potrebbe però accadere che maschi con uguale Y appartengano però a ceppi familiari diversi, un causalità che può costituire un indizio di partenza, da cui le normali tecniche di indagine.