
BERGAMO – ย “Massimoย Bossetti รจ stato identificato attraverso il Dna nucleare. Il suo combaciava con quello di โIgnoto 1โ, cioรจ della persona che ha lasciato la sua traccia biologica sugli indumenti della ragazzina. E non mi vengano a dire che lo si puรฒ trasportare: il Dna si trasferisce soltanto per contatto diretto. Tutto questo รจ inconfutabile”.
In una lunga e accurata intervista al Corriere della Sera, il genetista Emiliano Giardina chiarisce la genesi e l’importanza di quella che รจ risultata la prova regina contro Massimo Bossetti, condannato venerdรฌ in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. La prova รจ quella traccia di Dna ritrovata sul risvolto intero degli abiti della ragazzina, trovata morta in un campo a Chignolo d’Isola.
I difensori di Bossetti hanno sempre sottolineato che quella traccia genetica doveva essere ripetuta anche per il fatto che l’unico a combaciare con il profilo dell’imputato era il dna nucleare, e non quello mitocondriale.
“Vorrei ricordare che davanti a tracce biologiche cosรฌ complesse come quelle trovate sugli indumenti di Yara lโesame per risalire al mitocondriale non si fa. Non succede praticamente mai. Noi lo abbiamo fatto soltanto per arrivare alla madre, non per identificare “Ignoto 1″”.
“Ignoto1” รจ il nome dato proprio alla traccia biologica ritrovata su Yara, prima ancora di sapere di chi fosse. Fu Giardina, docente all’universitร romana di Tor Vergata, a ipotizzare che si trattasse di un figlio illegittimo e per questo non presente nel nucleo della famiglia dalla quale proveniva quel dna. Le indagini sono ormai note: dopo un lavoro certosino di ricostruzione sulle donne che potevano essere venute a contatto con il padre certo dell’assassino, gli inquirenti sono arrivati alla madre di Massimo Bossetti e infine allo stesso Bossetti.
Il fatto che il dna del carpentiere coincida con quello rintracciato sugli indumenti della ragazzina prova anche, per il genetista, la presenza in loco dell’assassino: “Il dna non รจ trasportabile ma si trasferisce solo per contatto diretto”. Dunque non starebbe in piedi la difesa di Bossetti secondo il quale qualcuno potrebbe avergli rubato un attrezzo contaminato del suo dna per poi uccidere Yara.
