BERGAMO – Un grido e un uomo che si volta e con la coda dell’occhio vede quella che gli sembra una coppia. Dal settimanale Oggi arriva una testimonianza inedita che potrebbe aprire nuovi elementi sul caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, la ragazza di 13 anni di Brembate (Bergamo) uccisa e il cui corpo è stato trovato in un campo. Per quel delitto si trova in carcere, condannato in primo grado, il muratore di Mapello Massimo Giuseppe Bossetti che nonostante numerose prove, compreso il Dna, continua a dichiararsi innocente.
Nel giorno in cui Yara scomparve subito dopo essere uscita dalla palestra poco lontano dal luogo dell’avvistamento era presente una guardia giurata, Mario Torraco. Che ora, a distanza di anni racconta di aver sentito un grido che sembrava una richiesta di aiuto e una voce maschile che sembrava rispondere: “Stai zitta”. Racconta l’uomo che quei suoni lo hanno fatto girare ma che poi ha deciso di non intervenire perché quella discussione gli sembrò una semplice lite tra fidanzati.
“Il dubbio mi divora. Sarà un rimorso che mi tormenterà per il resto della mia vita. Quell’uomo, alto e atletico, che ho visto sollevare, stringendola a sé, una ragazza vestita con un giubbetto scuro, poteva essere l’aggressore di Yara”
In realtà Torraco questo episodio lo raccontò anche agli inquirenti che, però, lo considerarono non attendibile ipotizzando che l’uomo si potesse riferire a un giorno diverso da quello della scomparsa.