BERGAMO – C’è attesa a Bergamo per l’udienza in programma nella giornata di giovedì davanti al gip Ezia Maccora, che dovrà pronunciarsi su alcune istanze presentate dal legale dei genitori di Yara Gambirasio, la tredicenne rapita e uccisa il 26 novembre 2010 a Brembate Sopra (Bergamo) senza che sia mai stato scoperto da chi. In particolare in attesa c’è anche Mohammed Fikri, il piastrellista marocchino unico indagato (anche se ora solo formalmente) nel caso Yara: probabilmente l’immigrato vedrà allontanarsi la decisione sull’archiviazione del suo fascicolo.
Nella precedente udienza, infatti, la mamma di Yara, Maura Panarese, aveva chiesto al giudice che venisse di nuovo tradotta la frase ”incriminata” che fece finire Fikri in manette ormai 22 mesi fa: inizialmente l’intercettazione era infatti stata tradotta come ”non l’ho uccisa io”, poi come ”fa che risponda”.
Mamma Maura ha chiesto al giudice come sia stata possibile una traduzione tanto differente. Il suo legale, l’avvocato Enrico Pelillo, ha dunque invocato una super perizia sulle parole che Fikri pronunciò il 3 dicembre 2010, per chiedere di far chiarezza in modo incontrovertibile sulle parole di Fikri. Domani si saprà se il giudice disporrà una terza traduzione.