BREMBATE SOPRA (BERGAMO), 20 NOV – Un gruppo di cittadini si e' presentato alcuni giorni fa negli uffici del sindaco di Brembate per insistere su una proposta gia' avanzata piu' volte. In molti, in paese, vorrebbero infatti che il Palazzetto dello Sport venisse dedicato a Yara Gambirasio, la ragazzina tredicenne sparita il 26 novembre dello scorso anno e trovata morta tre mesi dopo. La polisportiva era il mondo di Yara, promessa della ginnastica ritmica. E li e' stata vista l'ultima volta viva.
''Ho dovuto dire di no, a quella come ad altre iniziative che i miei concittadini vorrebbe organizzare per ricordare Yara – spiega il sindaco, Diego Locatelli – Qualcosa faremo prima o poi, ma adesso la ferita e' ancora troppo dolorosa, la famiglia non ne vuole sapere, e se intitolassimo qualcosa a Yara, se le dedicassimo qualcosa, sarebbe come archiviare, mettere da parte definitivamente la sua morte''. Si' perche', in paese il lutto resta ancora sospeso, cristallizzato, in attesa. Mancano infatti elementi fondamentali per la sua accettazione ed elaborazione: sapere chi e perche' ha ucciso Yara. Nome di etimologia atzeca che significa primavera.
A quasi un anno dalla sua scomparsa e a 9 mesi dal ritrovamento del suo corpo, sembra infatti siano stati compiuti pochissimi passi avanti nelle indagini sulla morte della ragazzina di Brembate. Una esistenza limpida e senza misteri (solo poche decine i numeri sul suo cellulare), divisa tra la famiglia (due genitori affettuosi una sorella maggiore, Keba, e due fratellini, Gioele e Natan), la scuola (terza media alle Orsoline di Bergamo) e lo sport. Nulla nella sua vita e' stato trovato per aiutare gli investigatori a capire cosa l'abbia trascinata in quella fine atroce.
La famiglia di Yara ha ripreso lentamente la sua vita. I genitori continuano a seguire le indagini. Aspettano che gli investigatori trovino finalmente chi, quella sera di novembre, ha convinto, o costretto la figlia a seguirlo, e poi l'ha uccisa. ''Certo, vogliono sapere, ma per loro cambiera' poco – dice il sindaco – Per loro l'unica verita', l'unica realta' con cui dovranno sempre fare i conti e' che Yara non c'e' piu''. La villa in cui abitano in via Rampinelli resta schermata agli estranei e ai curiosi come nei primi giorni dopo la scomparsa di Yara. Le siepi e i sempreverdi sono cresciuti. ''Vediamo i genitori entrare ed uscire, salutano sempre gentilmente – racconta un vicino – Spesso sembra quasi che siano loro a scusarsi di fronte al nostro imbarazzo, al nostro disagio di non sapere quale sia l'atteggiamento piu' opportuno verso di loro''. Il padre, Fulvio, e' tornato da mesi al lavoro. Mamma Maura, invece e' rimasta a casa fino a ottobre. E' una dipendente del comune di Bergamo, che ha accolto il suo rientro, inaugurando una targa dedicata a Yara in un'aiuola del parco Turani, nel quartiere cittadino di Redona. C'e' scritto 'Nel sorriso di chi nasce e di chi cresce c'è la fiducia negli altri e nel domani'.
Ma e' questa l'unico omaggio in memoria della figlia che i familiari sembrano siano disposti, per il momento, ad accettare. Non hanno voluto un libro che sarebbe dovuto uscire proprio il 26 novembre. Un volumetto con centinaia di pensieri e messaggi (primo fra tutti quello per il funerale di Yara inviato dal presidente della repubblica Napolitano) arrivati da tutta Italia e anche dall'estero per Yara e raccolti dal parroco Don Corinno. Pare in forse anche l' intitolazione della palestra nella scuola media delle Suore Orsoline a Bergamo, frequentato dalla ragazzina. L'inaugurazione e' stata fissata proprio per il 26, ad un anno esatto dalla sua scomparsa, ma i genitori speravano che la notizia restasse riservata. L'appuntamento potrebbe quindi slittare o addirittura essere annullato.
E' arrivato un no anche ad una fiaccolata che avrebbe dovuto sfilare per le vie di Brembate. Ci sara' forse una messa e forse una veglia. Nulla di piu'. Allora chi vuole a tutti i costi esprimere un pensiero per Yara si scatena su Facebook (e' ancora aperta la pagina allestita nel dicembre scorso del Gruppo per Trovarla….) e nei tanti siti dedicati a lei, dove il suo volto da bambina, continua a sorridere.