Yara, dopo un mese nessuna traccia. Ma quanti “segreti” nasconde Brembate: appalti irregolari, videopoker…

Dopo un mese di indagini, di Yara Gambirasio non si hanno ancora notizie. In compenso, è emerso un quadro “torbido” sulla apparentemente “tranquilla” vita di Brembate Sopra, il paese del Bergamasco in cui viveva la tredicenne scomparsa.

Ad esempio, è venuto fuori l’utilizzo di molta manodopera straniera irregolare e clandestina: intere squadre di operai non pagate dopo i lavori, gli appalti e i subappalti che coinvolgevano sempre le stesse ditte.

Altro elemento osservato dagli investigatori, il vizio del gioco del video poker accomuna almeno due personaggi importanti coinvolti nell’inchiesta.

Irregolarità sono emerse anche nello stesso cantiere di Mapello dove i cani hanno ritrovato le ultime tracce di Yara, e dove hanno lavorato la ditta del padre di Yara, quella di Mohamed Fikry, il marocchino fermato per errore all’inizio delle indagini,ed anche la ditta del padre di Enrico Tironi, l’unico testimone chiave.

A Brembate sembra molto influente la figura della Lopav: i titolari dell’azienda, i fratelli Locatelli, sono stati recentemente arrestati per riciclaggio nell’ambito di un traffico internazionale di droga, legato alla Camorra. L’azienda, che in pochi anni ha duplicato il suo capitale sociale, ha in questi anni partecipato intensamente alla vita del paese, con sponsorizzazioni e beneficenza.

La stessa Lopav era sponsor di uno spettacolo a cui ha partecipato anche la scuola di danza di Yara.

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Alberto Francavilla