Gli ultimi attimi di Yara: inseguita, ferita e strangolata

Yara Gambirasio

BERGAMO – Yara si mise a correre, si divincolò, venne ferita e infine strangolata. Sarebbe questa la dinamica dell’omicidio della ginnasta di 13 anni di Brembate Sopra. Gli inquirenti sono arrivati a questa conclusione analizzando il cadavere. Che presenta ferite e tagli, ma non mortali. Più probabile che la ragazzina sia morta per strangolamento.

Gli inquirenti immaginano che Yara sia salita sull’auto di una persona che conosceva e di cui si fidava. Ma chi guidava però non si è diretto verso casa sua, ma verso fuori, verso le campagne di Chignolo d’Isola. Davanti al campo la macchina si è fermata oppure è stata Yara a uscire per cercare una via di fuga, capendo le cattive intenzioni di chi stava con lei. E’ a questo punto che scatta l’inseguimento: lei corre e una ginnasta, una giovane atleta, immaginiamo che sia veloce e scattante, anche se di sera in campagna la visibilità non è il massimo.

Cerca di sfuggire a chi la insegue, forse la sua speranza è raggiungere le luci che vede dove sono i capannoni industriali, magari riuscendo a trovare qualcuno, un luogo in grado accoglierla. Ma chi la segue è più veloce di lei. Riesce a raggiungerla, è armato. Forse con un coltello o un punteruolo la ferisce. Lei cade e lui (o lei) la finisce strangolandola.

Sono tante le cose da chiarire ancora, ma gli inquirenti hanno accertato che sui vestiti e le scarpe di Yara non ci sono segni di trascinamento. La ragazzina quindi è stata uccisa proprio lì dove è stata ritrovata.

Published by
Elisa D'Alto