BERGAMO, 26 NOV – E' passato un anno esatto dalla tragica scomparsa di Yara Gambirasio, ma a Brembate Sopra (Bergamo) nessuno dimentica il sorriso della giovane ginnasta che tutta Italia, in questi mesi, ha imparato a conoscere. Oggi, a distanza di dodici mesi da quella sera del 26 novembre 2010, quando la tredicenne spari' fuori dal palazzetto dello sport mentre rientrava a casa, la gente del paese continua a chiedere giustizia per un assassino che appare ancora inafferrabile mentre la sua scuola le ha dedicato una palestra.
Dopo il clamore mediatico suscitato dalla vicenda, Brembate Sopra sta faticosamente tornando alla normalita'. C'e' solo uno striscione appeso all'entrata del centro sportivo di via Locatelli, che recita: ''Brembate vive nel tuo sorriso. Ciao Yara''. Ma nel piccolo cimitero, a due passi dal palazzetto dello sport, la processione di gente che si reca a fare visita alla piccola Yara e' incessante. La tomba e' sommersa di fiori e di messaggi, lasciati da parenti e amici, compagni di scuola, ma anche da tanti sconosciuti. Anche oggi i coniugi Gambirasio hanno scelto il silenzio: Maura e Fulvio sono rimasti tutto il giorno nella loro abitazione di via Rampinelli. Questa sera il paese tornera' di nuovo a stringersi attorno a loro, durante una Messa che sara' celebrata in parrocchia da don Corinno Scotti. In mattinata l'istituto Maria Regina di Bergamo, la scuola delle suore Orsoline che frequentava Yara, si e' fermato per ricordare la sua alunna. Lo ha fatto con una mattinata dedicata allo sport, organizzata dall'Associazione Caterina e Giuditta Cittadini, e riservata agli studenti della scuola. L'iniziativa si e' conclusa con la cerimonia di intitolazione a Yara della palestra della scuola media. Una targa con la scritta ''dedicata a Yara'' e' stata posizionata all'ingresso del locale, dove ogni giorno si allenano decine di ragazzini. Durante la mattinata al teatro dell'istituto, alcune personalita' dello sport, dall' allenatore Emiliano Mondonico all'alpinista Simone Moro, dal commissario tecnico della nazionale Fispes Mario Poletti, all'ex arbitro Domenico Messina, hanno dato vita a una conferenza sul tema 'Lo sport luogo di valori', alla quale ha partecipato anche don Mario Lusek, direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero della Cei. E' stata una giornata, come ha detto la preside dell'istituto, suor Carla Lavelli, ''pensata su misura di Yara, da qui i riferimenti allo sport e alla passione. La nostra speranza e' che i ragazzi tornino a casa piu' appassionati, dello sport e della vita. Questo per noi – ha detto la preside – e' l'insegnamento piu' grande che abbiamo ricevuto da Yara''.
Sul fronte delle indagini, da mesi ormai l'attenzione delle forze dell'ordine si e' concentrata sui due profili di dna (appartenenti alla stessa persona) che gli inquirenti attribuiscono all'assassino, trovati sui vestiti della tredicenne. I profili genetici gia' acquisiti – soprattutto nella provincia di Bergamo – sono circa 12mila, ma i prelievi continuano, cosi' come le comparazioni. Alcuni profili biologici in mano agli inquirenti presentano alcune somiglianze con quello dell'assassino, tuttavia non e' ancora stato possibile identificare alcun legame di parentela tra i dna acquisiti in questi mesi e quello dell'omicida.