Ingaggia killer per uccidere il padre: minacce a mancato sicario, nuovo arresto

C’è un nuovo arresto nella vicenda della ragazza reggiana, Ylenia Moretti, 19 anni, che dall’ inizio dell’anno aveva «assoldato» due killer per cercare di uccidere il padre: si tratta di un uomo di 47 anni, originario di Sassuolo ma residente a Luzzara (Reggio Emilia), nei cui confronti i carabinieri della Compagnia di Guastalla e del Nucleo investigativo del Comando provinciale hanno eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Angela Baraldi, che ha accolto la richiesta dei pm Isabella Chiesi e Valentina Salvi.

L’uomo deve rispondere del reato di «violenza o minaccia aggravata per costringere taluno a commettere un reato». Secondo l’inchiesta avrebbe minacciato – per costringerlo a commettere l’omicidio – il secondo killer, cioè quello che poi si è «ravveduto», informando i carabinieri dei tentativi messi in piedi per uccidere Rodolfo Moretti, 43 anni, padre di Ylenia. La ragazza ed il suo amico mantovano Davide Giorgi, 26 anni, debbono rispondere di tentato omicidio; nei giorni scorsi il fermo di Ylenia non è stato convalidato, ma la ragazza resta in cella nel timore di reiterazione del reato.

L’arresto del sassolese è un ulteriore tassello nella frenetica attività degli inquirenti per fare piena luce sul tentativo della ragazza di assoldare due killer per uccidere il padre, o quanto meno per «dargli una lezione». L’uomo è un disoccupato, che i carabinieri ritengono abbia fiancheggiato il marocchino contattato da Ylenia come secondo killer dopo che il mantovano Alex Granata, 22 anni, non era riuscito nell’intento limitandosi a ferire Rodolfo Moretti. Il tentativo di convinzione nei confronti del nordafricano si sarebbe spinto fino alle minacce per costringerlo all’omicidio.

Il mancato killer pentito ha probabilmente incastrato il sassolese raccontando ai carabinieri cosa gli chiedeva Ylenia. L’arrestato comparirebbe accanto all’immigrato anche in alcuni filmati girati dagli inquirenti durante le indagini. È la quarta persona arrestata nell’ambito della vicenda, dopo Ylenia Moretti (che si trova nel carcere di Modena), Davide Giorgi, di Gonzaga, e Granata, da tempo agli arresti domiciliari avendo patteggiato cinque mesi per lesioni aggravate procurate all’ autotrasportatore.

Secondo l’accusa, Granata sarebbe stato convinto da Giorgi a tendere l’imboscata a Moretti. Dovrà ora tornare in giudizio per tentato omicidio? Nell’intricato puzzle cui – secondo l’inchiesta – ha dato vita Ylenia Moretti sono indagate anche la madre della ragazza, Roberta Franchi, e probabilmente l’amica di Ylenia che l’ha ospitata in casa sua a Luzzara, mentre Moretti riteneva che la figlia fosse in vacanza a New York.

Per il viaggio l’uomo aveva dato alla figlia 5mila euro, che Ylenia avrebbe offerto prima a Granata e poi al marocchino per uccidere il padre. La somma, o parte di essa, sarebbe ancora nella disponibilità del nordafricano, mentre nulla è per ora dato sapere di un’altra somma, i 3mila euro che Moretti avrebbe consegnato alla figlia l’anno scorso per un viaggio in Inghilterra, anche questo mai fatto.

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Lorenzo Briotti