
Zona gialla, tre regioni a rischio per fine agosto: Lazio, Sicilia e Sardegna (foto Ansa)
Lazio, Sicilia e Sardegna, se i contagi dovessero continuare ad aumentare, a fine agosto potrebbero tornare in zona gialla. Il report dell’Iss accende i riflettori sul possibile aumento di ricoveri e di terapie intensive in Sicilia, Sardegna e Lazio.
Ricordiamo che recentemente sono cambiati i parametri per il cambio colore. Quindi per andare in zona gialla è necessario superare la soglia del 15% di posti letto occupati nei reparti ordinari. E la soglia del 10% dei posti letto in terapia intensiva.
Attualmente nessuna regione supera le due soglie, ma rispetto alle ultime settimane i numeri sono in peggioramento. E forse bisognerà cominciare a prestare maggiore attenzione per evitare di lasciare la zona bianca. Con tutto ciò che implica in termini di restrizioni, regole, chiusure.
Indice Rt sale ancora a livello nazionale
L’indice Rt sale ancora a livello nazionale, passando a 1,57. La scorsa settimana era a 1,26. E’ quanto emerge dalla bozza del Monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull’andamento di Covid-19 in Italia. Cresce anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: è a 1,46 (range 1,38-1,55) al 20 luglio. Il dato rilevato la settimana precedente (al 13 luglio) era 1,16.
“Sono stati definiti nuovi parametri per far scattare delle misure da zona gialla, con qualche restrizione aggiuntiva”. Ma “oggi è difficile fare” una “previsione, dobbiamo valutare con attenzione l’andamento dei dati e credo, già la prossima settimana, sulla base dell’andamento dell’Rt, dei sintomatici e delle ospedalizzazioni, potremmo avere un quadro un po’ più definito”. In ogni caso “la determinazione di questi scenari è data anche dai nostri comportamenti”, ha affermato dal canto suo il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel suo intervento alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia Iss-ministero della Salute. In ogni caso i dati indicano che “tutte le Regioni sono a rischio moderato, ma nessuna è scattata a rischio alto perché la resilienza, ovvero l’attale capacita di risposta dei servizi sanitari, è ancora buona”.
Quali regioni rischiano la zona gialla?
Per i ricoveri in reparto i numeri più alti si segnalano in Sicilia (8,0%), Calabria (6,6%) e Campania (4,9%). Per le terapie intensive, invece, i maggiori tassi di occupazioni sono evidenziati in Sicilia (4,7%), Sardegna (4,2%) e Lazio (3,7%).
Questi i tassi di occupazione nelle varie Regioni rispettivamente per le aree mediche e le terapie intensive secondo i dati della bozza di monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Iss all’esame della Cabina di regia:
- Abruzzo 1,8% – 0,0%;
- Basilicata 3,8% – 0,0%;
- Calabria 6,6% – 3,3%;
- Campania 4,9% – 1,8%;
- Emilia Romagna 2,5% – 1,2%;
- Friuli Venezia Giulia 0,8% – 1,1%;
- Lazio 4,0% – 3,7%;
- Liguria 2,1% – 2,8%;
- Lombardia 2,8% – 2,0%;
- Marche 1,3% – 1,9%;
- Molise 0,6% – 0,0%;
- PA di Bolzano 2,6% – 0,0%;
- PA di Trento 1,2% – 0,0%;
- Piemonte 1,2% – 0,5%;
- Puglia 2,8% – 2,2%;
- Sardegna 4,4% – 4,2%;
- Sicilia 8,0% – 4,7%;
- Toscana 2,2% – 3,3%;
- Umbria 1,8% – 2,1%;
- Valle d’Aosta 1,5% – 0,0%;
- Veneto 1,5% – 1,6%;
- ITALIA 2,9% – 2,2%.