ROMA – “Ac 130 H Spectre” e “A 10”: con questi due velivoli americani Washington dimostrerebbe, secondo quanto scrive Guido Olimipo sul Corriere della Sera, di non voler concretamente attenersi alla no-fly zone.
Entramb, scrive Olimpio, sono mezzi concepiti per distruggere carri armati e pezzi di artiglieria, con un fortissimo potere di fuoco. Sono presenti in tutte campagne statunitensi, dall’Iraq all’Afghanistan.
Lo Spectre deriva dal C130 Hercules, utilizzato per la prima volta in Vietnam. Può essere armato con un pezzo da 105 millimetri, cannoncini da 40 e 25 millimetri guidati da sistemi sofisticati. Può ingaggiare due obiettivi simultaneamente, ma può sparare solo dal lato sinistro, e per questo “orbita” intorno al bersaglio. Può portare fino a cinque uomini di equipaggio più otto addetti alle armi.
In Libia, scrive Olimpio, è stato probabilmente usato contro le Brigate Khamis che difendono la zona occidentale. Sia lo Spectre sia l’A10 sono schierati a sostegno degli insorti: per questo motivo, sostiene Olimpio, “l’affermazione – ripetuta più volte – che gli Usa non stanno fornendo supporto diretto agli insorti è smentita dai fatti”.
L’unica giustificazione, secondo il cronista del Corriere della Sera, è che lo entrambi gli aerei possono aiutare la coalizione a spezzare l’assedio a Misurata o Zawiya, colpite dai raid di Gheddafi. In questo senso, quindi, proteggono la popolazione, come prevede la risoluzione 12973 dell’Onu. Del resto Washington, insieme a Parigi e Londra, interpretano la risoluzione delle Nazioni Unite in modo più ampio e – come dicono loro – “flessibile”.