
ROMA – L‘aereo della Malaysia Airlines precipitato giovedì 17 luglio al confine tra Russia e Ucraina stava volando in una zona che era “sorvolabile e finora considerata tranquilla”: lo ha spiegato all’agenzia ANSA il direttore centrale regolazione tecnica dell’Enac (l’ente nazionale dell’aviazione civile) Alessandro Cardi.
Il dirigente ha ricordato infatti che
“quando c’è una situazione di rischio che rende pericoloso il sorvolo di un’area questo viene impedito”.
E’ quello che è stato fatto, per esempio, con una porzione dello spazio aereo della Crimea che è stato inibito al volo:
“Adesso bisognerà quindi capire se l’area del conflitto si è espansa al punto tale da non ritenere più sufficiente quella zona vietata e procedere quindi con altre misure”.
Secondo Cardi, pertanto, alla luce delle informazioni che abbiamo al momento, da parte del volo della Malaysia
“non sono state commesse imprudenze: non mi sembra che ci siano elementi che dimostrino uno scostamento dalla rotta prevista, non aveva assunto un comportamento non autorizzato”.
L’Enac, in ogni caso, ha invitato le compagnie italiane a evitare il sorvolo delle zone a rischio:
“In attesa di acquisire maggiori elementi e dettagli sulle cause che hanno portato al disastro, l’Enac invita le compagnie aeree nazionali ad evitare il sorvolo delle aeree in questione”.
Cardi ha infatti spiegato che l’ente non può fare molto di più, perché può assumere decisioni “sul nostro spazio aereo, per quelli che si trovano al di fuori possiamo solo consigliare”.