KATHMANDU – Un piccolo aereo della compagnia Agni Air con 18 passeggeri a bordo e 3 membri di equipaggio si è schiantato al suolo al momento dell’atterraggio vicino all’aeroporto di Jomson, nota località base per le escursioni ed il trekking. L’aereo era partito dall’aeroporto di Pokhara e dopo appena 20 minuti sarebbe dovuto arrivare a Jomson, uno scalo che si trova a quasi 3.000 metri di quota in una zona remota del Nepal settentrionale. Le vittime dell’incidente sono 15, mentre altre 8 persone sono state trasferite in ospedale con ferite di differenti gravità. Sulle cause dell’incidente e’ stata aperta una inchiesta, ma fonti aeroportuali hanno indicato che il pilota aveva segnalato problemi tecnici durante il volo. E’ il secondo incidente che coinvolge un aereo di Agni Air dopo quello del 24 agosto 2010 che causo’ 14 morti.
Un portavoce del dipartimento della sicurezza dell’Agenzia dell’aviazione civile nepalese ha indicato che sull’aereo ”c’erano 15 passeggeri indiani, tre europei e tre membri nepalesi dell’equipaggio”. E’ una regione che attira molti pellegrinaggi religiosi, ma soprattutto gli amanti del trekking, una attività importante nelle vallate che coronano la zona himalayana dell’Annapurna. Non ci sono italiani tra i passeggeri dell’aereo caduto in Nepal, vicino all’aeroporto di Jomson. Lo hanno assicurato le autorita’ locali al console generale italiano a Calcutta, Joel Melchiori. Lo riferiscono fonti della Farnesina. La maggior parte dei passeggeri, ha aggiunto il portavoce, erano indiani che si recavano in pellegrinaggio ad un tempio di Muktinath caro a buddisti ed hindu vicino a Jomsom, capoluogo del distretto di Mustang, mentre gli altri viaggiavano per turismo nella zona dell’Annapurna. Alcuni dei feriti, ha ancora detto, sono in gravi condizioni.