NEW YORK, 2 DIC – Gli antidepressivi a volte funzionano, a volte no. Ci sono anche terapie d'urto, e il riposo e le coccole che possono dare risultati incoraggianti, ma a volte non c'è niente da fare, e l'unica soluzione è sollevarli dall'incarico: sempre più cani da guerra dispiegati dall'esercito Usa in Afghanistan si ammalano di sindrome da stress post-traumatico (Ptsd), proprio come molti soldati.
Anche i sintomi sono simili a quelli degli umani, ed emergono soprattutto dopo 'esperienze' in scontri a fuoco, o in esplosioni a distanza ravvicinata: alcuni di loro si lasciano andare per giornate intere sulla branda all'interno della cuccia, rifiutandosi di uscire; altri diventano iperattivi e hanno problemi a dormire; altri ancora mostrano vistosi cambi di carattere diventando particolarmente aggressivi con i loro amici in divisa, o al contrario particolarmente timidi o timorosi.
In questi casi, riportarli al lavoro controvoglia puo' essere pericoloso, e non solo per loro. ''Si tratta di cani addestrati a trovare ordigni esplosivi artigianali. Quando sembra che stiano cercando mentre invece non lo stanno facendo affatto, non e' a rischio solo la vita del cane, ma anche quella di umani'', ha affermato parlando con il New York Times il dottor Walter Burghardt, primario di medicina comportamentale all'ospedale militare per cani da lavoro Daniel Holland, nella base aerea di Lackland, in Texas.
Negli ultimi anni, il numero di cani impiegati dalle forze Usa in teatri di guerra e' aumentato in maniera significativa. Le forze da combattimento ne hanno a attualmente a disposizione circa 650 e spesso vengono impiegati in operazioni di importanza cruciale: basti pensare al blitz dei Navy Seals che ha portato all'uccisione di Osama bin Laden, in Pakistan, lo scorso maggio.
E il loro numero e' in costante aumento. Le forze Usa ne hanno oltre 2.700 e ne addestrano circa 500 l'anno. Sono per lo piu' pastori tedeschi o belgi e anche labrador, che hanno imparato a scovare mine realizzate con fertilizzanti o misture chimiche che a volte sono totalmente prive di parti in metallo, e quindi impossibili da individuare con strumenti elettronici.
Spesso vengono utilizzati anche per il loro fiuto, capace di seguire le piste alla ricerca dei nemici talebani; o per ispezionare edifici in cui si sospetta si nascondano cecchini o insorti, prima che vi facciano irruzione i militari. Non di rado, pagano cara la loro devozione al lavoro: Sin dal 2005, sono oltre 50 i cani rimasti uccisi in azione.
Ora però cominciano a mostrare segni di stanchezza. Sono circa il 5% quelli che in Afghanistan sono alle prese con la Ptsd e la meta' di loro verrà probabilmente ritirata dal servizio, dice il dottor Burghardt. Anche perche' lo studio del fenomeno e' iniziato solo di ricente, non piu' di un anno e mezzo fa, e quindi ancora non e' ben chiaro come sia possibile intervenire.
