ROMA – L’ambasciata Usa a Kabul e’ stata chiusa e lo staff e’ rimasto bloccato al suo interno a causa delle violente manifestazioni di stamane a Kabul per protestare contro le copie del corano bruciate ieri in una base Usa. Con un twitter l’ambasciata ha annunciato la chiusura e il fatto che ”ogni viaggio e’ sospeso”. Ed ha invitato tutti quelli che si trovano fuori dalla sede diplomatica a mettersi al sicuro, mentre in strada i protestanti gridano ”morte all’America”.
Almeno cinque manifestanti afghani sono morti oggi e una trentina sono rimasti feriti in vari scontri con la polizia in tutto il Paese, a causa delle copie del Corano bruciate ieri in una base Usa. Stando a varie fonti, un dimostrante e’ stato ucciso a Kabul, un altro a Jalalabad, nell’est dell’Afganistan, tre nella provincia di Parwan, nel nord. Un medico ha detto del primo morto: ”Si tratta – ha detto – di un giovane che partecipava alla manifestazione”. La polizia afghana ha smentito di aver sparato sulla folla.
Migliaia di persone a Kabul e nella provincia orientale di Nangarhar sono scese in piazza anche stamane per manifestare contro la decisione di ieri di alcuni addetti della base aerea americana di Bagram (a nord di Kabul) di bruciare materiale religioso islamico, fra cui almeno quattro copie del Corano. Secondo testimoni sono stati sentiti spari e ci sarebbero diversi feriti.
Almeno undici di manifestanti anti-americani sono stati ricoverati in ospedale per colpi d’arma da fuoco sparati durante le violente proteste in corso a Kabul, dopo che copie del Corano sono state bruciate in una base militare statunitense. La BBC riferisce di quattro poliziotti feriti. Testimoni hanno raccontato di automobili date alle fiamme e negozi devastati. Sono almeno un migliaio gli afghani scesi nelle strade della capitale afghana al grido di ‘morte alla America’.
Una persona e’ morta e almeno 21 sono rimaste ferite da colpi di arma da fuoco durante le violente manifestazioni di stamane a Kabul per protestare contro i corani bruciati in una base militare Usa. Lo ha reso noto un medico dell’ospedale di Jalalabad, assicurando di aver visto il corpo all’ospedale. ”Si tratta – ha detto – di un giovane che partecipava alla manifestazione”. La polizia afghana ha smentito di aver sparato sulla folla.
I manifestanti che protestano contro i corani bruciati in una base Usa hanno dato fuoco ad un compound riservato a contractor stranieri a Kabul. Secondo un testimone le fiamme hanno danneggiato parte della guesthouse nel complesso del Green Village, dove vivono e lavorano 1.500 contractors stranieri.