KABUL, 25 FEB – Almeno tre persone sono rimaste uccise stamani in Afghanistan nelle violenze durante le proteste per il rogo del Corano, secondo testimoni. Dopo il morto di Logar, altri due manifestanti sono stati uccisi dalla polizia a Kunduz, mentre davano fuoco a case e negozi. A Kunduz la folla ha cercato di dare l’assalto alla sede Onu.
Fonti locali hanno segnalato che almeno 1.000 persone hanno avviato un corteo per le strade di Kunduz City, prima sfilando in modo pacifico, ma poi alzando i toni della protesta, con nutriti lanci di pietre contro edifici governativi, con azioni incendiarie e con l’assalto alla locale sede dell’Onu. Il portavoce del governo provinciale, Sarwer Hussaini, ha indicato che la polizia, che aveva costituito una cintura di sicurezza, ha respinto i manifestanti sparando in aria, con un bilancio provvisorio di almeno cinque feriti. Kunduz e’ una delle cinque province dove oggi, insieme a Kabul, sono riprese per il quinto giorno consecutivo le proteste per la dissacrazione del Corano commessa da militari Usa della base di Bagram.
Nei giorni scorsi il saldo delle vittime ha raggiunto quota 29, mentre i feriti sarebbero almeno 200 in tutto il paese. Le altre province coinvolte oggi sono Logar, dove ci sarebbe stato un morto e numerosi camion incendiati, Nangarhar, Paktia e Laghman. In quest’ultima, a quanto ha appreso l’ANSA da fonti mediche, i feriti hanno raggiunto quota 18. Centinaia di persone, infatti, hanno manifestato violentemente, anche con il lancio di pietre, davanti alla sede del governo provinciale.