Il processo per genocidio a Radovan Karadzic è stato aggiornato a martedì. Lunedì l’ex leader serbo-bosniaco, come annunciato, non si è presentato all’Aja davanti al Tribunale penale internazionale Onu per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia. Karadzic, 64 anni, aveva annunciato che non sarebbe andato in aula spiegando di non essere ancora pronto a difendersi.
I giudici del processo, che durerà due anni, sono il sudcoreano O-Gon Kwon, il britannico Howard Morrison e Melville Baird, di Trinidad e Tobago, molto probabilmente nomineranno domani un difensore d’ufficio se, come sembra, Karadzic diserterà l’udienza. La guerra in Bosnia (1992-95), che tento di “liberare” i territoria ambiti dai serbi dai musulmani e dai croati, causò la morte di 100.000 persone e 2,2 milioni di sfollati. Karadzic, considerato la mente del conflitto, si è dichiarato non colpevole.
I capi di imputazione per genocidio sono due, tra cui il massacro di piu’ di 7.000 uomini nel luglio 1995 a Srebrenica, nell’est della Bosnia. Ma l’ex leader serbo-bosnico, arrestato nel luglio del 2008 a Belgrado dopo 13 anni di latitanza, deve anche rispondere di crimini di guerra e crimini contro l’umanità, distruzione, omicidi, torture, violenze sessuali commesse in diciannove municipi bosniaci, a Srebrenica e durante l’assedio di Sarajevo, durante il quale morirono 10.000 persone.