Con un software da 26 dollari che si compra su Internet i talebani e Al Qaeda intercettano in Afghanistan i video che i droni, gli aerei spia automatici hi-tech in volo sui loro territori, trasmettono al Pentagono.
E anticipano così parte degli eventuali bombardamenti, degli attacchi con elicotteri e dei movimenti delle truppe americane e della Nato, quindi probabilmente anche di quelle italiane.
Secondo il Wall Street Journal le intercettazioni dei video dei droni hanno luogo anche in Pakistan, dove i terroristi tengono i loro santuari, e in Iraq. Il software è lo SkyGrabber o “arraffa cielo”, e i talebani e Al Qaeda sarebbero abili nel suo impiego.
Scrive il Wsj he il problema è dovuto alla mancanza di protezione di alcuni elementi del sistema di comunicazione dei droni. Il Pentagono afferma che non è possibile prendere il controllo dei suoi aerei automatici con lo SkyGrabber o anche solo interferire nel suo volo.
Ma, osserva il giornale, il nemico scopre che strade, edifici, covi ecc. sono sotto la sorveglianza americana, e non si fa più cogliere di sorpresa. Nella “guerra ombra cibernetica”, come la chiama il Wsj, l’America sarebbe vulnerabile. E’ necessario che corra ai ripari, avverte il Wsj, perché nei conflitti il Pentagono fa sempre più affidamento ai droni, molti dei quali armati di missili che vanno con precisione al bersaglio.