ALGERI – Le due guide che accompagnavano la turista italiana rapita oggi, 4 febbraio, nel suo tour nel deserto algerino potrebbero ”essere implicate nel sequestro” e sono attualmente ”nelle mani delle forze di sicurezza algerine”. Lo hanno detto all’ANSA fonti esperte della regione, precisando che ”le guide sono le uniche a conoscere perfettamente la regione sahariana”.
La zona tra Djanet e la Libia ”è frequentata abitualmente da turisti, ed è normalmente sicura”, è ”molto strano che l’italiana si sia diretta verso sud, in direzione del Niger, dove i rischi sono noti”. ”Non è la prima volta che la donna si reca a Djanet, dove a volte è rimasta per anche due mesi”, spiega la stessa fonte. Inoltre, ”la donna è stata prelevata non mentre si stava spostando ma mentre era accampata per la notte’:’ è quindi probabile che ”qualcuno abbia segnalato la posizione in cui si trovava”.
Secondo l’agenzia ufficiale APS, la donna è stata sequestrata mercoledì 2 febbraio 250 km a sud di Djanet, in una chiamata ‘Alidena’, nella zona del Tadrart.
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