BAMAKO – Rossella Urru e i due cooperanti spagnoli rapiti in ottobre a Tinduf, in Algeria, sono vivi. Lo prova un video che mostra i loro volti inviato all’Afp da un intermediario che lavora alla loro liberazione. Le immagini sono precedute dalla sigla del Movimento unito per la Jihad in Africa occidentale che ha rivendicato il sequestro.
Il video, lungo meno di due minuti – che e’ stato mostrato ad un giornalista dell’Afp dall’intermediario di un mediatore che si sta lavorando alla liberazione dei tre cooperanti europei – mostra immagini chiare dei volti di Rossella Urru, Ainhoa Fernandez e Enric Gonyalons. Prima delle immagini sul video scorre il nome dell’organizzazione che, solo ieri, ha rivendicato il rapimento dei tre: Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya (Mouvement unité pour le Jihad en Afrique de l’Ouest). Ciascuno dei tre ostaggi si presenta brevemente nella sua lingua, senza formulare rivendicazioni.
Neanche due minuti di filmato, il tempo di presentarsi per nome, senza aggiungere altro. Sono queste le prime immagini dal giorno del rapimento, il 23 ottobre scorso, mostrate oggi ad un giornalista della Afp, della cooperante sarda Rossella Urru e dei suoi due colleghi spagnoli Ainhoa Fernandez e Enric Gonyalons. L’uomo ha il piede sinistro bendato con una fascia. Le due donne stanno bene e indossano una tunica blu e un velo color senape. Dietro gli ostaggi si distinguono uomini armati con il volto in parte coperto da turbanti. Per lo piu’ si tratta di uomini di colore.