L’alpinista trentino Fabio Giacomelli è morto in Patagonia travolto da una valanga alla base della parete est del Cerro Torre.
Giacomelli stava scendendo dalla montagna con il compagno di spedizione Elio Orlandi. I due erano saliti sul mitico picco patagonico per completare una nuova via iniziata in precedenza e per disperdere le ceneri di Cesarino Fava, compagno della spedizione di Cesare Maestri nel 1959, scomparso l’anno scorso.
Il maltempo e le continue bufere di neve hanno costretto i due alpinisti a scendere. La tragedia si è verificata il 1° gennaio scorso, quando Giacomelli ha raggiunto il ghiacciaio, mentre Orlandi era ancora in parete per recuperare il materiale.
Le ceneri di Fava erano state portate tempo fa sul Cerro Torre, ma erano state depositate poco sotto la vetta a causa delle difficoltà nella salita. Giacomelli, 51 anni, scalava fin da giovane e aveva aperto anche nuove vie nelle Dolomiti. Negli ultimi quattro anni aveva affrontato le vette della Patagonia, contemporaneamente all’apertura in solitaria di una nuova via sulla parete del Limar-Piccolo Dain nelle Prealpi Trentine della valle del Sarca.