BUENOS AIRES – Un giudice argentino ha chiesto l’arresto del generale Jorge Rafael Videla, capo della giunta militare che prese il potere del paese nel 1976, nell’ ambito delle indagini sull’uccisione, quello stesso anno, del vescovo di origine italiana Enrique Angelelli.
La decisione è stata annunciata dal giudice Daniel Piedrabuena, della provincia della Rioja (nord del paese), dove Angelelli morì a causa dell’uscita di strada dell’auto che guidava. La morte del vescovo della Rioja, avvenuta il 4 agosto del ’76 – pochi mesi dopo il golpe portato a termine dai militari guidati da Videla – fu definita un ”incidente stradale” da parte dello stesso regime.
Angelelli, ricorda la stampa locale, era nato a Cordoba nel 1923, da una famiglia di immigrati italiani, e nel 1961 Papa Giovanni XXIII lo elesse vescovo ausiliare a Cordoba. Un anno dopo partecipò al Concilio Vaticano II, abbracciando fermamente le istanze di rinnovamento della chiesa cattolica.
Di qui l’ostilità della dittatura nel paese salita al potere nel marzo 1976. Lo stesso giudice Piedrabuena ha chiesto l’arresto anche di un altro generale, l’ex ministro degli interni Albano Harguindeguy (83), il quale è sotto indagine – come Videla – anche in altri procedimenti giudiziari con l’accusa di aver violato i diritti umani.
