BUENOS AIRES – Ad appena 22 giorni dal suo insediamento come governatore della provincia di Rio Negro, in Patagonia, Carlos Soria, un acceso peronista di 62 anni, e' morto, all'alba di ieri, per un colpo di pistola calibro 38 alla testa mentre si trovava nella camera da letto della sua fattoria insieme alla moglie che, oggi, sara' incriminata per omicidio. Lo riferiscono i media, precisando che la misura e' stata anticipata dal giudice istruttore Juan Pablo Chirino. Il tragico episodio ha scosso l'ambiente politico argentino ed e' seguito con morbosita' dai media nazionali.
Secondo quanto e' trapelato, i due coniugi, entrambi di carattere violento (''Prima o poi 'sta donna mi sparera' un colpo'', diceva spesso il governatore agli amici) avrebbero avuto un dura discussione, apparentemente per una presunta scappatella di lui. Mentre i resti di Soria, che aveva anche diretto i servizi segreti, sono stati inumati ieri, la moglie, Susana Freydoz, non e' stata ancora interrogata poiche' i suoi medici hanno assicurato che e' tuttora sotto shock. Potrebbero esserlo, eventualmente, un loro figlio e la sua fidanzata – ma sono minorenni -, che si trovavano a loro volta per festeggiare Capodanno nella piccola fattoria, una sorta di fortezza, e con vari poliziotti che la custodivano.
Dell'episodio e' stata subito informata la presidente Cristina Fernandez de Kirchner, a sua volta in Patagonia, anche se in una provincia piu' al sud di Rio Negro, che, mercoledi' prossimo, sara' operata a Buenos Aires per il cancro alla tiroide che le e' stato riscontrato lo scorso 22 dicembre.
