BUENOS AIRES – Mirco Zampieri è stato trovato morto il 4 gennaio con una pallottola in testa in un appartamento di Buenos Aires, in Argentina. Ora il procuratore responsabile dell’inchiesta sulla morte dell’italiano indaga dopo aver scoperto “serie irregolarità” dalle indagini della polizia federale. In un primo momento la morte di Zampieri è stata archiviata come suicidio, ma dopo nuove indagini potrebbe trattarsi di un omicidio.
Zampieri, di 61 anni e nato a Venezia, ha diretto locali famosi come l‘Harry’s Bar ed è stato trovato morto con un colpo d’arma da fuoco alla testa il 4 gennaio scorso nell’appartamento dell’elegante quartiere di Recoleta, dove vivono la moglie e la figlia.
Il procuratore Martin Lopez Perrando ha deciso pero’ di riaprire il caso, alla luce delle irregolarità che ha rilevato, come il fatto che ”non sono stati prelevati resti di polvere da sparo sul corpo della vittima e delle altre persone che si trovavano nell’appartamento”, scrive il 25 marzo La Nacion.
Il quotidiano sottolinea altre incongruenze riguardo al ritrovamento del corpo di Zampieri: è stato ucciso da un proiettile 380, la categoria più potente delle pallottole di 9 millimentri, che stranamente è stato ritrovato accanto al cadavere, mentre il bossolo si trovava sotto il corpo.
“Gli agenti della polizia non hanno registrato né fotografato i luoghi nel pianerottolo dove dovrebbero esistere segni del proiettili”, segnala La Nacion, indicando inoltre che sul corpo dell’imprenditore non sono stati trovati né un cellulare né portafoglio o denaro.
Zampieri , ltre che all’Harry’s Bar di Venezia, aveva lavorato a Buenos Aires in un noto ristorante. Sempre nella capitale argentina, aveva tempo fa fondato la società di pasta Maltesi.