MARRAKECH – E’ salito a 16 il numero dei morti nell’attentato avvenuto ieri a Marrakech: due dei feriti sono infatti deceduti questa notte in ospedale, come hanno reso noto fonti governative marocchine.
Tra le vittime, delle quali almeno undici di nazionalità straniera, vi sarebbero otto francesi – cifra non confermata ufficialmente da Parigi – e un olandese, mentre tra i 21 feriti risultano secondo fonti ospedaliere sette cittadini francesi, due olandesi, due svizzeri, due russi e due tunisini.
Il ministro delle Comunicazioni marocchino, Khalid Naciri ha definito ieri l’attentato «un atto terroristico»: «Il Marocco si torva di fronte alle stesse minacce del 2003», ha detto il Ministro, alludendo alle stragi di Casablanca che il 16 maggio del 2003 provocò 45 morti. Il monarca Mohammed VI ha ordinato un’inchiesta «rapida e trasparente» chiedendo che l’opinione pubblica venga informata al più presto dei suoi esiti. L’esplosione è stata attribuita a un «atto criminale», sebbene al’inizio fonti del Ministero degli Interni marocchino avessero parlato di «cause accidentali». Ferma condanna contro l’attentato è stata espressa del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e del segretario generale Ban Ki-moon. Di atto terroristico «vile» ha parlato invece il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton.
La deflagrazione è avvenuta in un locale della piazza di Jamaa el-Fna, assai frequentata dai turisti. La notizia della morte dei cittadini francesi è stata confermata anche dall’Eliseo, che non ha fornito tuttavia alcun dettaglio relativo al numero delle vittime: il presidente Nicolas Sarkozy ha condannato un «atto vile, odioso e crudele». La dinamica dell’attentato non è ancora chiara: secondo alcuni testimoni si sarebbe trattato di un kamikaze – ipotesi suffragata anche dalla polizia marocchina.