In Australia, il fiume Brisbane si è gonfiato fino ad un picco di 4 metri e mezzo e ma è andata meglio del previsto. Seppure abbia esondato e raggiunto migliaia di case (i sobborghi di Brisbane colpiti sono ben 67), non ha causato la catastrofe che ieri si era ritenuta imminente quando si ipotizzava che il livello del picco toccasse i 5 metri e mezzo.
I danni sono ingenti, ma Srisbane può comunque tirare un sospiro di sollievo. Il bilancio provvisorio delle vittime rimane pesante: 15 morti accertati ad oggi, ma si teme su cosa si possa trovare una volta che le acque recedono.
Ora, si comincia a ragionare su come organizzare la ripresa della città: “Dovremo stare all’erta perché l’acqua rimarrà alta ancora per qualche giorno” ha commentato il sindaco Campbell Newman, “ma vorrei che i cittadini di Brisbane cominciassero a prepararsi per quella che sarà un’opera gigantesca di pulizia della città, la più estesa dal 1974 in poi”. Nel 1974 Brisbane infatti fu allagata in seguito ad un’esondazione dell’omonimo fiume. Rispetto all’inondazione di ieri, le acque salirono poco più in alto.
Come spesso accade in queste situazioni, ci sono stati atti di eroismo compiuti da cittadini comuni. La tv ha mostrato un pilota di un rimorchiatore sul Brisbane river che è riuscito a “guidare” la tumultuosa discesa lungo il fiume di una lunghissima passerella in cemento che era stata strappata dalla corrente. Il cemento minacciava di finire prima contro altri natanti e poi contro i supporti del Gateway Bridge. Grazie a questa impresa, si è evitato un danno alla struttura del ponte. Le immagini: