FRAMINGHAM – In un piccolo paese del Massachuttes in un negozio di liquori, dietro la cassa siede un uomo di 67 anni, immigrato irregolare in attesa di un permesso. Nella foto diffusa dai giornali americani indossa un semplice maglione e un cappellino da baseball. Un immigrato come tanti negli Stati Uniti, che ha alle spalle una denuncia per guida in stato di ebbrezza e un decreto di espulsione. Ma il signor Onyango è anche lo zio dell’uomo più potente del mondo, come di solito si usa definire il presidente degli Stati Uniti. Suo nipote è infatti Barack Obama.
L’uomo è stato arrestato lo scorso agosto, dopo che aveva urtato la macchina di un poliziotto mentre guidava dopo una bevuta. A detta dell’agente il signor Obama non era in grado di reggersi sulle sue gambe. Una volta in prigione pare abbia detto: “Faccio una telefonata alla Casa Bianca”. Peccato che proprio da Washington abbiano specificato che allo “zio presidenziale” non verrà riservato alcun trattamento speciale. Onyango è stato rilasciato ma ora sta aspettando che il processo arrivi a sentenza.
