Gilmar Mendes, presidente del Supremo Tribunal Federal, ha espresso il suo parere favorevole all’estradizione di Cesare Battisti, ma prima di formalizzare il suo voto ha deciso una pausa del giudizio.
Mendes ha esaminato la giurisprudenza riguardo all’estradizione di terroristi dei Paesi di grande tradizione giuridica e di quelli che soffrono di un problema endemico di terrorismo, come la Spagna con i terroristi dell’Eta, ed ha concluso che la grande maggioranza identifica il terrorismo alla delinquenza comune, e non al delitto politico e di opinione, in particolare quando si tratta di democrazie, mentre il caso è molto differente quando si tratta di dittature.
Mendes ha anche citato le reazioni in Italia alla concessione dell’asilo a Battisti da parte del ministro della Giustizia Tarso Genro, da quelle del presidente Giorgio Napolitano e del guardasigilli Alfano fino agli incitamento al boicottaggio dei prodotti brasiliani come forma di pressione sul governo brasiliano, per smentire l’ipotesi di persecuzione politica ai danni dell’ex terrorista e considerarlo invece un’indignazione ‘trasversale’ di tutta la società italiana. Il presidente della Corte suprema ha anche ripercorso passo a passo tutti gli omicidi attribuiti a Battisti, per illustrarne il carattere di delitto “comune” e non politico.
