Il legale dell’Italia nel caso Battisti, Nabor Bulhoes, ha presentato poco fa al Supremo Tribunal Federal a Brasilia ”un ricorso per bloccare il rilascio” dal carcere di Papuda dell’ex terrorista. Il provvedimento è motivato dal fatto, si legge nel testo, che, se è stata l’Alta Corte a ordinare l’incarcerazione, il rilascio di Battisti non può avvenire per un’ordine della presidenza. Questa infatti non può avere ”un potere discrezionale” al riguardo.
Spetta invece – aggiunge l’istanza di Bulhoes – all’Stf prendere tale decisione, ma solo dopo un via libera a seguito di ”un’udienza plenaria” della Corte. Nel testo si anticipa d’altra parte il secondo ricorso che il legale intende presentare contro il ‘no’ all’estradizione, diniego deciso il 31 dicembre da Lula poco ore prima di lasciare la presidenza del Brasile. Viene cioè sottolineato che tale decisione ”non è in consonanza” con quanto deciso dall’Stf, che nell’aprile del 2010 stabilì che la decisione finale sul caso Battisti doveva rientrare nell’ambito del trattato sull’estradizione bilaterale firmato da Roma e Brasilia nel 1989.
”Nei prossimi giorni presenteremo un altro ricorso per spiegare perché”, dopo il ‘no’ all’estradizione di Battisti annunciata giorni fa dall’ex presidente Lula, ”il governo del Brasile ha violato il trattato” bilaterale di estradizione in vigore tra i due paesi, ha detto all’Ansa Bulhoes.
