“Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato, il male spirituale, che a volte, purtroppo, contagia anche i membri della Chiesa”. La ha affermato Benedetto XVI dopo la recita dell’Angelus, davanti alle 150 mila persone accorse in Piazza San Pietro per la giornata di solidarietà al Papa promossa dalla Cnal (Consulta nazionale delle aggregazioni laicali) in seguito allo scandalo pedofilia.
“Noi cristiani non abbiamo paura del mondo – ha detto il Pontefice -, anche se dobbiamo guardarci dalle sue seduzioni. Dobbiamo invece temere il peccato e per questo essere fortemente radicati in Dio, solidali nel bene, nell’amore, nel servizio”.
Questo, ha proseguito, “è quello che la Chiesa, i suoi ministri, unitamente ai fedeli, hanno fatto e continuano a fare con fervido impegno per il bene spirituale e materiale delle persone in ogni parte del mondo. È quello che specialmente voi – ha aggiunto – cercate di fare abitualmente nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti: servire Dio e l’uomo nel nome di Cristo”.
Benedetto XVI ha esortato a proseguire “insieme con fiducia questo cammino, e le prove, che il Signore permette, ci spingano a maggiore radicalità e coerenza”.