BERLINO – Ancora 12 auto incendiate da ignoti, a Berlino, la scorsa notte, che fanno salire a 40 il numero di mezzi bruciati in tre giorni. Il problema degli attacchi incendiari sta facendo salire la tensione nella capitale tedesca, e per la prima volta la politica parla di ”terrorismo”. Nel mirino dei piromani e’ finito di nuovo il quartiere ‘bene’ di Charlottemburg, a sud ovest, dove sono andate a fuoco la quasi totalita’ delle auto bruciate in questi ultimi giorni. Ma il fenomeno, cominciato nel quartiere di Friedrichshain, riguarda in misura differente quasi tutta la capitale. E Berlino non e’ l’unico obiettivo: anche altre citta’ tedesche, su tutte Amburgo (nord), hanno patito simili attacchi. Il sindaco della capitale, Klaus Wowereit, ha invitato ieri i cittadini a prestare massima attenzione e a segnalare le persone sospette.
L’amministrazione comunale ha promesso un premio in denaro di 5mila euro a chiunque sia in grado di fornire indicazioni utili all’arresto dei responsabili. E la sezione berlinese del partito della cancelliera Angela Merkel, la Cdu, ha aggiunto alla ricompensa altri duemila euro. Nonostante sia aumentato il numero di agenti in servizio e sia stato impiegato un elicottero per la sorveglianza dall’alto, la polizia non e’ pero’ ancora riuscita a venire a capo del problema. E’ difficile sorvegliare una rete stradale di 5400 chilometri, ha spiegato un portavoce.
Attualmente anche i servizi segreti interni stanno indagando, visto che si presume ci siano motivazioni politiche dietro gli attacchi incendiari. Dieter Wievelsputz, parlamentare del partito socialdemocratico ed esperto per le questioni di politica interna, ha parlato di uno ”stadio precoce di terrorismo”: anche la Raf (Rote Armee Fraktion) aveva iniziato con incendi dolosi. Il fenomeno era iniziato come una forma di protesta contro la gentrificazione dei quartieri ‘alternativi’ di Berlino e Amburgo – il processo di allontanamento dei ceti medio bassi da alcune zone per l’aumento del carovita.
Ma con il tempo gli incendi dolosi sono aumentati sensibilmente, anche in zone considerate ‘non a rischio’, e a bruciare non sono piu’ prevalentemente vetture considerate ‘di lusso’. Dall’inizio dell’anno sono state date alle fiamme 247 auto, tra mezzi completamente bruciati e solo parzialmente danneggiati. In tutto il 2010 erano state ‘solamente’ 71. Finora sono finite a processo tre persone, una delle quali e’ stata assolta. Il sindacato di polizia tedesco Dpolg chiede pene severe: ”Abbiamo bisogno di condanne dure, che spaventino”, ha detto il leader del Dpolg Rainer Wendt.
