Berlusconi: "Mai inchinato a Gheddafi"

ROMA – ''L'opposizione mi ha attaccato dicendo che in occasione della festa dell'amicizia con la Libia ci eravamo inchinati a Gheddafi: non e' mai successo. Io baciavo la mano a Gheddafi non come atto di sottomissione, ma di educazione'' e come gesto di rispetto per le usanze libiche. Cosi' il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla festa dei giovani del Pdl.

Il premier ha ricordato i rapporti stretti con la Libia di Gheddafi. ''La prima volta mi trovai in una situazione drammatica di ostilita' assoluta e totale nei nostri confronti'', ha raccontato. Poi ''misi in campo la mia capacita' di relazione con Gheddafi e misi fine a questa situazione. Chiesi perdono – ha aggiunto – e questo mi ha portato la simpatia non solo libica, ma anche di molti leader di stati africani. Cosi' potemmo consolidare la nostra presenza in Libia, importante per le forniture di gas e olio''.

Quanto all'azione dei ribelli libici, Berlusconi ha spiegato che ''non c'e' stato un sommovimento popolare'' come in altri paesi nordafricani e in Libano, ''dove un vento di liberta' inizia a soffiare''. Al contrario, a Tripoli ''uomini di potere hanno deciso di dare vita a un'altra era facendo fuori Gheddafi''. Ma ''non c'e' stato un sommovimento popolare perche' Gheddafi era amato dal suo popolo, come ho potuto vedere quando sono stato in Libia''.

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