Birmania. Buddisti attaccano un bus di musulmani nel Rakhine: 10 morti

BANGKOK – Dieci birmani di religione musulmana sono morti il 3 giugno in un'imboscata tesa da un gruppo di vigilantes buddisti nello stato occidentale di Rakhine, in quello che rappresenta il più grave episodio di violenza settaria degli ultimi anni in una regione dove sono in aumento le tensioni tra la maggioranza buddista e quella musulmana.

Le vittime, attaccate vicino alla città di Taunggoke, viaggiavano a bordo di un autobus che è stato dato alle fiamme da un gruppo di uomini desiderosi di vendicare lo stupro di gruppo finito in omicidio di una donna buddista locale, una settimana fa. Secondo alcuni residenti raggiunti dall'agenzia Reuters, le persone uccise ieri erano semplicemente turisti in visita nella regione, senza alcun legame con quel fatto di sangue. La polizia sta ancora indagando sulle cause dell'assalto.

Qualche ora dopo, nel capoluogo statale di Sittwe, una manifestazione anti-islamica è stata repressa con proiettili di gomma e gas lacrimogeni dalla polizia locale, causando una decina di feriti. Si calcola che l'89% dei birmani sia buddista; il resto della popolazione è rappresentato da minoranze cristiane nel nord e nell'est, mentre una comunità di musulmani è presente in particolare nello stato di Rakhine, al confine con il Bangladesh.

I buddisti dell'area nutrono una particolare animosità nei confronti della minoranza islamica dei Rohingya, insediatisi nell'area nel periodo della colonizzazione britannica e vittime di enormi discriminazioni nel Paese, a partire dalla privazione del diritto di cittadinanza.

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