Birra: Foster's dice sì a Sabmiller, nasce un colosso

ROMA, 21 SET – Nasce un nuovo gigante della birra. Foster's, primo produttore australiano, ha detto si' a SabMiller, accettando l'offerta da 10,2 miliardi di dollari messa sul piatto dal colosso britannico (lo stesso che controlla anche il marchio Peroni).

Il via libera all'operazione, sancito dal cda di Foster's, e' arrivato dopo tre mesi di acerrima battaglia. La prima proposta di SabMiller risale infatti al 20 giugno scorso quando furono offerti 9,5 miliardi di dollari. Di fronte al rifiuto degli australiani, i britannici sono quindi passati a meta' agosto allo scontro diretto, presentando una nuova offerta, ma questa volta ostile e diretta agli azionisti, da 10 miliardi di dollari. E' la stata la seconda bocciatura a convincere l'amministratore delegato di SabMiller, Graham Mackay, a sedersi a un tavolo direttamente con la sua controparte, il numero uno di Foster's David Crawford, per trovare un accordo. L'intesa e' arrivata grazie al rilancio arrivato nelle ultime ore che ha portato l'offerta a 10,2 miliardi. Ma, secondo gli stessi protagonisti dell'affare, l'atmosfera sarebbe stata anche aiutata da due birre bevute insieme. Il prezzo finale concordato dalle societa' e' dunque di 5,1 dollari australiani ad azione (5,4 dollari Usa). Inoltre, in base ai termini dell'accordo, SabMiller versera' agli azionisti di Foster's 0,30 dollari australiani ad azione come dividendo fino al 30 giugno 2011, portando l'offerta complessiva a 11,5 miliardi di dollari australiani (ovvero 12,3 miliardi di dollari Usa).

L'operazione dovrebbe concludersi entro l'anno, portando il gruppo britannico alla guida del mercato australiano, con una quota di mercato a livello locale prossima al 50%. Foster's, che conta circa 2.300 dipendenti, controlla infatti i marchi Carlton e United Breweries, mentre SabMiller e' la casa madre di Grolsch, Miller Genuine Draft, Peroni Nastro Azzurro e Pilsner Urquell. Il gruppo annovera 200 marchi di birra e conta 70.000 dipendenti in 75 Paesi del mondo, con una presenza preponderante in Africa e America Latina. L'acquisto di Foster's rientra infatti nei piani della societa' di mettere radici nei Paesi a piu' alto potenziale di sviluppo, a partire da Sud America, Asia e Europa orientale.

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Elisa D'Alto